Strumenti collaborativi alternativi per l’Impresa: visualizza, scarica e riutilizza la presentazione prezi a cura del team Logotel, spunto di brainstorming per la creazione del focus/update Weconomy dedicato al tema della cooperazione.
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DAL NETWORK CFMT
Il prosumer contemporaneo si è infilato a pieno titolo nei processi produttivi e le aziende si trasformano in piattaforme relazionali, coinvolgendo comunità di consumatori esperti per la ricerca e lo sviluppo di idee e contenuti.
DAL NETWORK CFMT
CFMT, in collaborazione con Logotel, lancia l’Osservatorio sulle imprese collaborative, per monitorare i nuovi scenari, i nuovi strumenti 2.0 messi in campo e le nuove forme di cooperazione interne ed esterne all’azienda.
Il management consultant Fabrice Leclerc ci parla delle sfide per l’Impresa che coopera: il nuovo ruolo dei Clienti, la ridefinizione dei modelli aziendali, le problematiche del crowdsourcing.
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Qualche mese fa, Google ha annunciato i vincitori del suo progetto 10^100: finanziamenti a start-up destinate a “cambiare il mondo”. Quali le idee premiate e con quali prospettive? Istruzione, amministrazione e trasporti i settori più “caldi”. E in Italia? Su cosa investire?
Cosa significa “cooperare” per l’Impresa? Quali sono gli ingredienti che attivano il cambiamento da “team work” a cooperazione? Su cosa bisogna investire per innescare la cooperazione in Impresa? Guarda il video e leggi il focus “We Cooperate”.
Andrea Rapaccini, co-fondatore di Make a Change, ci parla di interfunzionalità, modalità gestionali cooperative in impresa e “nuova ricchezza” prodotta grazie alle innovazioni del social business.
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Segnaliamo l’uscita del nuovo libro di Ralph Hababou, presidente di PB RH Conseil e già autore dei volumi “Service Compris” e “Service Gagnant”. Questa volta il tema è la “Génération W”: la W di Web, di Woman, di Weather… e di Weconomy.
Alcuni dei più vistosi ed esemplari “messaggi in bottiglia” pescati nel grande mare del WE del decennio appena trascorso. General Electric, Microsoft, Google, P&G: tutti a bordo della nuova cultura della partecipazione. Ci chiediamo: perché?
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