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Weconomy: ritorno alle persone

Articoli Weconomy: ritorno alle persone

DAL NETWORK CFMT
Nell’economia dell’immateriale di oggi, le imprese vendono idee prima di vendere i prodotti. Questi vengono anticipati dalle idee – che circolano molto più rapidamente e su grande scala – e arrivano post factum, quando il consumatore è già convinto.

  • 09 Febbraio 2011
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Intervista a M. Tognetti e L. Tanzj

Articoli Intervista a M. Tognetti e L. Tanzj

Marco Tognetti e Lapo Tanzj, co-fondatori di LAMA, ci parlano delle potenzialità di cooperazione “nascoste” all’interno delle aziende e di come valorizzare queste relazioni.
Guarda i video.

  • 08 Marzo 2011
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Ascolto: collegare le persone

Articoli Ascolto: collegare le persone

Brainswarming di concetti-chiave: 1) ATTENZIONE 2) TEMPO 3) RELAZIONE 4) FIDUCIA 5) LINGUAGGIO CONDIVISO 6) RESPONSABILITÀ 2 modalità di “ascolto WE”: 1) Ascolto di ciò che è diverso da me 2) Ascolto dei “segnali deboli” per intercettare opportunità e messaggi È una dote che presuppone il saper utilizzare la propria percezione; Attiva la paura di […]

  • 31 Maggio 2011
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Osservatorio sulle imprese collaborative

Articoli Osservatorio sulle imprese collaborative

DAL NETWORK CFMT
CFMT, in collaborazione con Logotel, lancia l’Osservatorio sulle imprese collaborative, per monitorare i nuovi scenari, i nuovi strumenti 2.0 messi in campo e le nuove forme di cooperazione interne ed esterne all’azienda.

  • 18 Febbraio 2011
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Reti di imprese: gli ingredienti

Articoli Reti di imprese: gli ingredienti

Fare rete vuol dire, in primis, conoscere e conoscersi per scoprire le affinità presenti e future. Questo gruppo ha lavorato sul concetto di rete utilizzando le carte play 40 in questo modo: – Attingendo alla tradizione giapponese del karuta (carta) per scoprire le carte play 40 in un gioco dinamico e divertente che mette in relazione […]

  • 31 Maggio 2011
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Prosuming collaborativo

Articoli Prosuming collaborativo

DAL NETWORK CFMT
Il prosumer contemporaneo si è infilato a pieno titolo nei processi produttivi e le aziende si trasformano in piattaforme relazionali, coinvolgendo comunità di consumatori esperti per la ricerca e lo sviluppo di idee e contenuti.

  • 28 Febbraio 2011
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Crowdsourcing e intelligenza connettiva

Articoli Crowdsourcing e intelligenza connettiva

Carlo Infante, autore e libero docente di Performing Media, ci parla di swarm theory in equilibrio sulla sottile linea tra intelligenza “collettiva” e “connettiva”: lì dove si cela il segreto del reale crowdsourcing 2.0.

  • 29 Aprile 2011
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Tra nomadismo e collaborazione (pt.2)

Articoli Tra nomadismo e collaborazione (pt.2)

Prosegue il “diario di bordo” di Leandro Agrò lungo le frontiere delle tecnologie sociali: nella tappa 2 si parla di come gli strumenti di collaborazione remota abbiano cambiato il nostro modo di concepire non solo il lavoro ma la “geografia”.

  • 14 Febbraio 2012
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Weconomy book

  •  Thinking, connecting, cooperating, collaborating, swarming, empowering, democratizing, sharing: il futuro è già cambiato. 19045

    Thinking, connecting, cooperating, collaborating, swarming, empowering, democratizing, sharing: il futuro è già cambiato.

    Il primo mattone che ha dato il via al progetto Weconomy. Weconomy, L’economia riparte dal noi esplora i paradigmi e le opportunità dell’economia del Noi: più aperta, più partecipativa, più trasparente fatta di condivisione, reputazione e collaborazione. Grazie al mash-up di contributi internazionali e alla partecipazione di oltre 40 co-autori, Weconomy Book è un serbatoio di energia, pensieri, teorie, storie, pratiche e strumenti che ruotano attorno al tema del talento collettivo. Un incubatore informale e aperto al contributo di tutti, per immaginare, creare e continuare ad innovare il futuro dell’economia.

Magazine

  • Una visione completamente diversa

    Una visione completamente diversa

    Le comunità trasformative sono organismi viventi situati in spazi ibridi. Sono multidimensionali e porose, sempre in movimento e attraversate da esperienze che attivano scambi e generano azioni trasformative. È mettendo al centro queste comunità, oltre agli individui che le abitano, che possiamo affrontare le grandi sfide del presente e del futuro, generando impatti positivi.

  • UFO. Unidentified Future Organizations

    UFO. Unidentified Future Organizations

    Le organizzazioni sono diventate UFO: oggetti non identificati in trasformazione. Oggi abbiamo la possibilità di immaginare un futuro desiderabile per questo nuovo tipo di imprese, ibride distribuite. A partire dal nuovo ecosistema di relazioni e dai legami significativi tra persone, territori e comunità.

  • Trash. Sconfiggiamo la vendita-spazzatura

    Trash. Sconfiggiamo la vendita-spazzatura

    In questo Quaderno indaghiamo le origini del trash. Che, per noi, nascono da quella vendita che non risolve problemi reali e concreti. L'antidoto è una vendita circolare e infinita, che trae il massimo vantaggio moltiplicando i punti di contatto con il Cliente, coinvolgendolo e generando una visione condivisa tra persone e organizzazioni.

  • Kill Skill: un non catalogo di competenze

    Kill Skill: un non catalogo di competenze

    Non esistono skill “a prova di futuro”. Perché, quando parliamo di abilità e competenze, in realtà parliamo di sviluppo delle persone.

    In questo Quaderno abbiamo affrontato il tema delle skill dal punto di vista sistemico, per esplorare ciò che ispira e motiva a imparare, a praticare nuovi comportamenti e innesca percorsi evolutivi che connettono persone e organizzazioni.

  • Robot: l'automazione è collaborativa?

    Robot: l'automazione è collaborativa?

    R come Robot - Quali sono le possibili relazioni tra umani e tecnologia? Il tema è esplorato indagando in due sezioni le trasformazioni a livello sociale e aziendale. Una sezione dedicata alla mostra Posthuman (svoltasi durante la MDW 2017) conclude il quaderno. L'obiettivo di questo numero è quello di fornire spunti, quello di avviare un dialogo, di stimolare un'ulteriore esplorazione di diversi punti di vista.

  • Quid novi? Generazioni che collaborano

    Quid novi? Generazioni che collaborano

    Q come Quid Novi – Generazioni che collaborano. Il quaderno numero 11 di Weconomy si concentra sulla condivisione di luoghi, tempi e spazi da parte di diverse generazioni con mindset differenti e sulle trasformazioni che questa convivenza implica. Autori dalle età, competenze e mestieri diversi, per assicurare un punto di vista molteplice. Perché la collaborazione tra generazioni è un’opportunità.

  • POP Collaboration: Point Of Presence

    POP Collaboration: Point Of Presence

    P come P.O.P. Collaboration. Il decimo quaderno descrive lo spettro di significati assunti dall’io nei processi di collaborazione. 12 autori dai background diversi si interrogano sul ruolo dell’individuo che si riprogramma e si trasforma (Hyperself) e che collabora in maniera diffusa e spontanea, essendo consapevole del ruolo degli altri io coinvolti (Integrated Self). L’io come particella fondamentale della collaborazione.

  • Oops, Or, Ok: il paradosso della scelta continua

    Oops, Or, Ok: il paradosso della scelta continua

    O come OOPS, OR, OK. Il Quaderno 9 indaga il paradosso della scelta continua: tra i 14 autori che esplorano le tematiche legate al “prendere decisioni”, troviamo dall'astronauta, al medico, dal designer al community manager, tutte persone che lavorano in contesti in forte trasformazione. Perché di fronte alla scelta e alle opzioni, l’unica scelta veramente sbagliata è non scegliere.

  • Ne(x)twork: flow, amplified identity, common environment

    Ne(x)twork: flow, amplified identity, common environment

    N come Ne(x)twork, neologismo che gioca sulle parole next, work e network. Il Quaderno 8 è dedicato al futuro del lavoro e alla necessità che questo sia connesso e condiviso in modo continuo. Una condivisione che porta alla creazione del Flow (Flusso) che l’Impresa collaborativa ha il bisogno di saper dirigere, coordinare, stimolare ed eventualmente modificare in itinere.

  • Management: Cross, Self, Content

    Management: Cross, Self, Content

    M come Management. Il settimo Quaderno esplora le mutevoli dinamiche e i cambiamenti che riguardano il mondo del Management: un racconto in tre atti di come intrecci tra universi diversi (Cross), propensione all’auto-organizzazione coordinata (SELF) e valorizzazione dei contenuti sull’offerta (Content) rappresentino le tre diverse dimensioni nelle quali l’Impresa collaborativa si sviluppa.

  • Local: Talent, Community, Making

    Local: Talent, Community, Making

    L di Local.Un’occasione per riflettere e agire sulla (e dalla) dimensione collaborativa come combinazione di Talent, Community e Making. Con inserto dedicato alla quarta dimensione del Tempo con Timescapes.

  • Info, Indie, Inter: L’Innovazione rinnovata

    Info, Indie, Inter: L’Innovazione rinnovata

    I come innovazione, che è prima di tutto unaa questione di valori (e di valore). E innovare il contenuto (Info), innovare l’attitudine (Indie), innovare la relazione (Inter) sono le tre possibili scelte di valore per le Imprese.

  • HR: Human (R)evolution

    HR: Human (R)evolution

    La “Rivoluzione dell’Impresa” che mette la persona al centro del suo futuro. Una rivoluzione che trasforma la Persona umana da risorsa ad “atleta, acrobata, artigiano”.

  • Empowerment, Feedback, Gamification: c’era una volta il Retail

    Empowerment, Feedback, Gamification: c’era una volta il Retail

    C’è e soprattutto ci sarà ancora? Se ne parla in questo terzo Quaderno attraverso 3 parole chiave: Empowerment, Feedback, Gamification, aspetti fondamentali del retail collaborativo.

  • Design: (Re)shaping Business

    Design: (Re)shaping Business

    D come Design: aperto, social e collaborativo, a disposizione dell’Impresa per (ri)dare forma al business. Un quaderno che raccoglie e sviluppa spunti e contributi emersi durante l’evento Making Together.

  • Auto, Beta, CO: (Ri)scrivere il Futuro

    Auto, Beta, CO: (Ri)scrivere il Futuro

    Il quaderno dedicato alle prime lettere dell’alfabeto per l’Impresa collaborativa: A come Auto, B come Beta, C come Co. Perché la collaborazione è sì una necessità, ma funziona solo se c’è uno scopo e un senso condiviso.