Futuro: quali linee-guida per la Weconomy?

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Il concetto di “futuro” è un elemento-chiave in sé, complesso e in profondo cambiamento (anche a causa della crisi), che ha portato le Imprese a guardare più al “qui e ora”, perdendo di vista l’orientamento al futuro. In sintesi, SOPRAVVIVENZA vs VISIONE. Occorre capire e definire prima di tutto quale sia il concetto di futuro per […]

Il concetto di “futuro” è un elemento-chiave in sé, complesso e in profondo cambiamento (anche a causa della crisi), che ha portato le Imprese a guardare più al “qui e ora”, perdendo di vista l’orientamento al futuro.

In sintesi, SOPRAVVIVENZA vs VISIONE.

Occorre capire e definire prima di tutto quale sia il concetto di futuro per un’Impresa, a chi ci si vuole rivolgere, con quale Cliente si intende dialogare per trovare nuove idee, definire business e prodotti etc.

Siamo certi che il futuro è ancora quello a 10-20 anni analizzato nelle ricerche delle tendenze più classiche?

Se guardiamo indietro, i cambiamenti immaginati negli anni ’50-‘70 hanno impiegato diverse decadi ad avverarsi in forme o funzioni paragonabili. Oggi, in realtà, l’orizzonte si riduce drasticamente, grazie anche alle possibilità tecnologiche e agli strumenti che stanno trasformando profondamente la vita delle persone.

(vedi a questo proposito il seguente intervento di Alessandro Baricco per Telecom: http://venicesessions.it/blog/2008/12/02/intervento-di-alessandro-baricco)

Il futuro è “finito”: cambia il tono, la retorica e soprattutto il “sogno”, un concetto entrato in crisi proprio come quello di futuro. La crisi sta incidendo sulla nostra capacità di immaginazione.

Alcuni spunti di riflessione:

  • È importante riflettere sul “senso” dell’Impresa e del futuro. Abbiamo le possibilità e le tecnologie ma il punto d’innesco deve necessariamente scaturire da un forte insight (“oggi mancano le idee”?)
  • Le Imprese sono fatte di persone, e sono le stesse persone che possono incidere profondamente sul proprio futuro
  • La necessità delle imprese di “democratizzare il futuro” al proprio interno, attraverso apertura, ascolto, coinvolgimento. La differenza rispetto a “ieri” e agli strumenti passati è che oggi il futuro è fatto di stimoli e idee più condivise. Nasce quindi la necessità di ripensare le “divisioni” dedicate alle analisi e alle ricerche cercando di rendere tutte le persone partecipi in ottica bottom-up
  • La riflessione sul futuro investe profondamente anche l’azienda al suo interno, la sua organizzazione e i suoi valori. Consapevolezza, educazione e umiltà sono alcune delle parole-chiave
  • Il futuro rischia di perdere la sua forza, perché tende ad essere una proiezione del presente. Le persone, spesso, non riescono a staccarsi dal presente.

Idee e stimoli per nuovi strumenti:

  • Guardare a scenari e ricerche molto proiettate sul futuro che mirino a rafforzare il “sogno” dell’Impresa, a dare forma e rendere tangibili quei concetti forti in grado di creare visione condivisa e, quindi, futuro
  • Ricominciare a utilizzare strumenti di analisi e di indagine che oggi sono stati forse progressivamente abbandonati. Nasce l’opportunità di condividere e creare cross-fertilization e guardare oltre la propria attività. Fare quindi knowledge e research sharing di ricerche, dati etc. potrebbe creare un racconto, un paesaggio più vasto, non limitato a una visione ristretta di settore
  • Coinvolgere le proprie persone (e anche i partner esterni), che possano raccontare come vedono l’Impresa da fuori con workgroup, situazioni ed esperienze out, di rottura,  che creino distanza dal quotidiano e dalle proprie abitudini e pregiudizi
  • Creare strumenti, anche vari e di diverso tipo; l’importante e che siano tools “always on” e non ad intermittenza o attivati sporadicamente. Dobbiamo avere sempre le “antenne accese”. Non esiste più quello che “succederà”: potrebbe accadere ora
  • Lavorare sulla contaminazione e,  per differenza, con quello che non vogliamo che sia il futuro
  • La crisi sta incidendo sulla nostra capacità di immaginazione: servono quindi strumenti che ci aiutino a “rivitalizzare” il concetto di futuro, che ci aiutino a guardare al futuro
  • Guardare ai propri clienti, interagendo e chiedendo feedback (due scuole di pensiero: le persone sono o non sono in grado di dare proiezioni interessanti sul futuro?)