Articoli C di CO: "it's the content, stupid"
“Ultima chiamata per Weconomy”: era questa la provocazione di Thomas Bialas, futurologo e Scenario Architect Weconomy, dal Quaderno #1: un appello a non scordare – nel boom del “socialize everything” – un semplice ingrediente: il contenuto.
Dal Quaderno 1 di Making Weconomy, il futurologo e Scenario Architect di Weconomy Thomas Bialas ci ricorda come il prefisso-chiave di ogni nuova prassi collaborativa, il “CO-“, sia anche – non a caso – l’iniziale di un altro imprescindibile concetto: il COntenuto. Riportiamo l’articolo “It’s the content, stupid – Ultima chiamata per Weconomy” per intero:
Tutti in carrozza. Parte il treno della Weconomy. Una gita fuoriporta verso le promettenti mete della collaborazione e condivisone.
Non si parla d’altro di questi tempi. La rete ha imposto i sui dogmi da tempo: share everything, open everything, crowd everything, socialize everything. Business is going co. E già si parla di trasformare la Ricerca & Sviluppo (Research & Development) in Collaborazione & Sviluppo (Collaborate & Develop).
Let’s Co, treno. Let’s collaborate. E tutto andrà meglio. Anche gli affari. I passeggeri salgono eccitati e con le migliori intenzioni.Le valigie sono piene di socializzazione. Durante il viaggio è un via-vai di scambio di figurine. Ce l’ho Twitter e Facebook, mi manca Pinterest. Ce l’ho YouTube, Flickr, SlideShare, Google+, Groupon, eBay, tutti i crowd possibili e immaginabili, mi manca giusto Foursquare e Shopkick. Fermi ragazzi, attenzione: ho l’album completo. 320 social tools. Tutti presidiati. Sembra fatta. Tutto è stato fatto.
Peccato che quando passa il controllore per convalidare il contenuto, nessuno ne è provvisto. O, detto diversamente: come fai ad essere sociale e collaborativo quando tutto è già sociale e collaborativo? Come fai a differenziarti per esistere ancora? Senza innovazione non esiste condivisione. Non vendi più Fiat facendo un po’ di WE. Vendi più Volkswagen aggiungendo anche un po’ di WE. Non so se è chiara la differenza.
Altra considerazione. Dicono: molto retail è in crisi per colpa della crisi e conseguente calo dei consumi. Sbagliato. Di molto retail semplicemente non c’è più bisogno. È in arrivo un social tsunami. Interi continenti del retail e business verranno “digitalizzati via” (e mica solo Kodak o Blockbuster o agenzie di viaggio) secondo il paradigma (che dovrebbe essere noto a tutti e digerito da tutti): tutto quello che si può digitalizzare verrà digitalizzato. Al prossimo giro atomi e materia, quindi oggetti e prodotti. Disintermediazione e smaterializzazione. Quindi, tornando a bomba: che ci facciamo sul treno della Weconomy? Come ho letto recentemente su Forbes: “It’s the content, stupid.” In definitiva: no content = no Weconony. Prego: scendere dal treno e lavorare sul contenuto. Volendo, anche collaborando.