People Dieci segreti per continuare ad apprendere
Scegliere il momento giusto della giornata, distrarsi, studiare insieme agli altri e parlare tra sé e sé. Sono solo alcuni dei 10 segreti per apprendere al meglio, tratti da un articolo del New Scientist e ripreso anche da Internazionale.
Lo ammetto: alcune delle cose che ho imparato in vita mia sono arrivate così, senza che apparentemente facessi nulla.
O meglio senza che mi rendessi conto che, mentre stavo parlando con quella persona, stavo vedendo come faceva quella cosa o le stavo chiedendo informazioni per capirne di più, stavo invece accumulando conoscenze.
Questo non vuol dire certo non considerare le tecniche classiche di apprendimento, ma mettere in conto che ci sono altri modi per imparare.
Emma Young, giornalista del New Scientist nel suo articolo “Know it all: 10 secrets of successful learning” ha individuato 10 metodi per apprendere e ricordare bene. L’articolo è stato ripreso da Internazionale in edicola nella settimana tra il 24 e il 29 aprile.
Eccoli:
1. Sapere quando imparare
Cercate di capire qual è il momento in cui il vostro cervello è più ricettivo. Uno studio condotto su un gruppo di persone tra i 60 e gli 82 anni del Rotman Research Institute del Baycrest health sciences di Toronto, ha dimostrato che per loro il momento migliore per apprendere era tra le 8.30 e le 10.30 del mattino, scarsi i risultati in altre ore della giornata.
Secondo altri studi, i ragazzi under 20 riescono meglio nei test di memoria se hanno studiato alle 3 del pomeriggio mentre se devono apprendere abilità legate al movimento, il momento più adatto è la sera (cosa su cui mi ritrovo molto).
2. Interrogarsi
Avete presente quelle volte in cui parlate nella vostra mente? In cui vi fate delle domande e vi date delle risposte? “Come si dice quella parola in quella lingua?”. “Si dice così”.
A dimostrare la portata dell’autoverifica lo studio della Purdue University a West Lafayette, su studenti che dovevano apprendere 40 parole in swahili. Chi aveva cercato di ricordarle ripetendosele nella testa per tutta la settimana ricordava di più di chi le aveva studiate una volta sola.
E se vi sembra troppo faticoso, gli studiosi assicurano: l’importante è provarci. Così come aiuta sentire la risposta corretta dai propri compagni/colleghi.
3. Imparare senza imparare
Se avete studiato una lista di parole straniere per un’ora, provate a staccare gli occhi dal libro e cominciate ad ascoltare quelle (o anche altre) parole mentre fate qualcosa di poco impegnativo – a livello mentale – come pulire o preparare la cena. Le imparerete senza accorgervene. A dirlo una ricerca dell’Università di Toronto.
4. Sfruttare le distrazioni
Joo-Hyun Song, della Brown University, parla di “buona resa” della distrazione. Partendo dalla considerazione ormai diffusa che il contesto può facilitare l’apprendimento, Song ha notato come imparare mentre si è distratti aiuta chi dovrà tirar fuori quelle conoscenze in un ambiente appunto soggetto a rumori, frastuoni, insomma possibilmente distraente.
Esempio: se imparate delle tecniche di vendita e dovete riproporle in un negozio superaffollato di un centro commerciale, se le avete apprese mentre c’erano anche elementi di disturbo, vi sarà più facile ricordare.
5. Studiare con gli altri
O meglio alternate periodi di solitudine a periodi di studio con altri. Discutere un argomento con altre persone, stando a Roald Hoffman, premio Nobel per la chimica e Sandra Mc Guire, vicerettrice della Lousiana state university, aiuta a memorizzare meglio.
6. Usate i videogiochi
Lo confesso: questo è il suggerimento che mi lascia più perplessa (visto che non li amo). Ma – pare – che giocare con un videogioco – come ad esempio Call of Duty – aiuti nelle attività che richiedono coordinazione tra occhio e mano. E se dovete apprendere qualcosa che è molto strutturato, come suonare uno strumento, “giocate” nel tempo libero. Potrebbe servire, secondo Jay Pratt e la sua équipe dell’Università di Toronto.
7. Relax yourself
Forse questa non è una novità, ma tant’è. Se volete che il vostro cervello trattenga informazioni complesse ricevute, dopo averle fatte entrare, trovate il modo di rilassarvi. Secondo Lila Davachi della New York University, il relax fa aumentare l’attività dell’ippocampo – determinante per memorizzare – e le parti della nostra corteccia cerebrale dedicate al pensiero. Sui metodi di rilassamento lo studio non dà suggerimenti precisi: sta a voi capire se è meglio un pisolino o praticare una corsetta al parco. Meglio la seconda forse, dimagrite pure…
8. Fare finta di dovere insegnare a qualcuno
Se si memorizza qualcosa pensando che la si dovrà trasmettere agli altri, è più facile ricordarla. Un esperimento in merito è stato condotto su degli allievi di un college del Massachusetts che hanno studiato con maggiore resa una poesia, sapendo di doverla insegnare.
9. Scegliere i giusti intervalli
Stando a una ricerca dell’Università della California, se si vuole rammentare qualcosa, bisogna ripassarla in tempi molto ampi. Se si vuole tenere a mente, ad esempio, delle nozioni per una settimana bisognerebbe ripassarle 2 o 3 giorni dopo averle apprese. Se le si vuole trattenere per un anno, il ripasso dovrebbe iniziare 36 giorni dopo. In media, dicono i ricercatori, è da calcolare un intervallo del 10%.
10. Farlo. Senza scuse
Non è una novità, ma repetita iuvant: la volontà va allenata. Ma la cosa che emerge dall’articolo è che bisogna anche concedersi delle “deviazioni”. Ossia, se si è deciso di provare un esame e lo si rimanda alla volta successiva, non bisogna accusarsi, ma “concederselo”. Purché non diventi un’abitudine. E poi, come dicevamo sopra, esercitarsi a fare. Qualcosa come “l’appetito vien mangiando”.
Aggiungo: un 11. scrivere quello che si legge e “visualizzarlo”. Quando lo si richiamerà alla mente e si ricorderà dove lo si è scritto o magari imparato (o da chi), lo si ricorderà con più facilità. Almeno, per me funziona.
Avete altre tecniche vostre? Condividetele tra i commenti.