Articoli WeBooks #1: The Mesh
Il sito di Weconomy si arricchisce di una nuova rubrica che attraverserà le diverse dimensioni dell’economia collaborativa a partire da alcuni dei suoi libri di riferimento: partiamo con The Mesh: Why the future of business is sharing.
Ai due capi del filo stanno, classicamente (e astrattamente), la domanda e l’offerta. Da una parte chi cerca qualcosa in meno tempo ed a costi minori, dall’altra chi si propone per soddisfare la richiesta. Lo spazio attorno a questi due protagonisti, però, non è vuoto. È denso e, soprattutto, comune, condiviso. Legami, affetti, parole, incontri, eventi lo riempiono. E non si tratta di un semplice rumore di fondo, ma è ciò in cui prende forma tanto la domanda quanto l’iniziativa a soddisfare domande.
Ci sono iniziative che nascono assumendo questo ‘mondo comune’ come la forma stessa del proprio fare impresa. La convinzione è che condividere (informazioni, bisogni, soluzioni, visioni) non solo aumenti il valore di ciò che si scambia, ma ridefinisca l’idea stessa di valore. Rete e social media, da parte loro, non solo tagliano i tempi e moltiplicano l’audience ma incessantemente offrono l’occasione per una rigenerazione (o un fecondo ‘spiazzamento’) della stessa idea di partenza. Lisa Gansky ha parlato di Mesh, di ‘maglia’: un “ecosistema”, analogo alla vita di un organismo, dove ogni parte è interlacciata direttamente o indirettamente alle altre e dove il tutto è più della somma delle sue parti. Non più solo Net, ma Mesh.
Non più quindi solo dati, informazioni atomiche e impalpabili, ma nodi fisici di persone – cioè comunità –, beni e servizi per i quali la rete agisce da aggregatore e da prisma moltiplicatore. Fatti ed esperienze significative, d’altra parte, sono da tempo davanti ai nostri occhi…
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