La comunicazione del coworking

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La quinta edizione del barcamp nazionale del coworking è dedicata alla comunicazione esterna e interni degli spazi di lavoro condivisi. Ne parliamo con Massimo Carraro, cofondatore della rete Cowo che conta 97 spazi in 57 città italiane.

Qualche anno fa immaginare gente con professionalità diverse, clienti e obiettivi diversi, lavorare nello stesso spazio era quasi impossibile. Tutto questo finché non è arrivato il coworking, diventato parte integrante di un mondo del lavoro sempre più liquido.
I numeri, d’altra parte, lo confermano: stando alla terza edizione della Global Coworking Survey condotta da Deskmag, gli spazi di “lavoro condiviso” nel mondo sono oltre 2mila –di cui 800 solo in Europa – e sono destinati a crescere (la prossima Coworking Europe Conference si terrà a Lisbona tra il 24 e il 26 novembre prossimi)

Restringendo il campo all’Italia, anche il Belpaese non è da meno: la sola rete Cowo, network di spazi coworking nato nel 2008, conta 97 uffici condivisi in 57 città italiane. E proprio per  raccontare l’esperienza di questi spazi condivisi (sia all’interno della rete che fuori),  Cowo organizza il quinto bar camp nazionale che si terrà sabato 28 giugno nella sede del Camplus Living Rubattino (via Caduti di Marcinelle 2) a Milano. 
Un evento che avrà come media partner Weconomy visto lo stretto collegamento tra economia collaborativa, economia del “noi” e gli spazi di lavoro condiviso.

A spiegarci il perché di questo evento è Massimo Carraro, confondatore di Coworking Cowo.
“Il cowocamp quest’anno ha come titolo ‘Il racconto dell’esperienza e l’esperienza del racconto, scelta non casuale vista l’enorme importanza che la comunicazione riveste sia per chi, come me, è gestore di uno spazio di lavoro condiviso sia per chi all’interno di quello spazio svolge la sua attività professionale in maniera quotidiana o saltuaria.  Mentre nelle precedenti edizioni avevamo analizzato la dimensione economica e il valore sociale del coworking, quest’anno i vari interventi verteranno appunto sul modo in cui noi coworker ci presentiamo attraverso la comunicazione, come community, come singoli spazi e come istituzioni. Racconteremo ancora l’esperienza di comunicare il coworking esternamente  tramite blog, social media, video (quelli dell’evento saranno pubblicati sul canale YouTube di Weconomy, ndr) che al suo interno. Nel coworking infatti condividiamo non solo gli spazi ma anche le informazioni su quello che siamo e su quello che facciamo. Molti di noi poi hanno imparato a comunicare grazie al coworking, a fare storytelling. Di questo e altro, tramite le diverse esperienze, si parlerà durante il barcamp che prevede interventi brevi, massimo 10 minuti”.

Tra gli speaker: Cristina Favini, vicepresidente Associazione Made in Lambrate e Stragetist manager Design Logotel; Cristina Tajani, assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Milano, Marco Pichetto, sindaco diVeglio (BI), primo Comune italiano a gestire uno spazio di coworking (ore 11.50) e ovviamente Massimo Carraro, fondatore rete Cowo. Previsti interventi da parte di rappresentanti di tutte le maggiori realtà del coworking nazionale, tra cui Impact Hub, TalentGarden, Lab 121, Toolbox, oltre che di protagonisti del settore provenienti da ogni parte d’Italia.

Per vedere il programma completo vi rimandiamo a questo link .

A Massimo Carraro abbiamo poi chiesto qual è il rapporto tra coworking ed economia collaborativa e quanto contano all’interno degli uffici condivisi contaminazione e cross fertilitation.
Trovate le risposte nel video qui sotto.