Anno nuovo, vita nuova (e open)

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Da Berlino, un provocatorio progetto appena lanciato: riuscirà un coraggioso videomaker a vivere per un anno una vita 100% open source, ricorrendo solo a prodotti e servizi “aperti” e copyleft?

Una delle parole-chiave del mondo Weconomy è, da sempre, “Open Source”. Ne abbiamo parlato, per esempio, su entrambi i numeri dei nostri Quaderni, a proposito di “perpetual beta” nel numero 1 e di “open design” nel numero 2. Non potevamo quindi non incuriosirci alla notizia del lancio di un progetto molto particolare: si chiama “Year of Open Source”, e ce lo spiega chiaramente in questa clip il suo ideatore, il giovane videomaker neozelandese (ma trapiantato a Berlino) Sam Muirhead:

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Da questo mese di agosto 2012 e per un anno intero, Sam si è proposto di vivere e di documentare in un film la sua nuova “vita open source”, ovvero il tentativo di consumare solo prodotti e servizi open, alternativi a quelli protetti da copyright o diritti proprietari, dalle scarpe al telefono ai trasporti. Come racconta nel divertente post inaugurale “Come l’ho spiegato a mia mamma”, “il mio progetto implica il fatto di evitare prodotti come la Coca-Cola e di usarne invece altri come la Open Cola, in modo da sollevare la questione delle licenze, pubblicizzare i progetti open source e far riflettere le persone sulle idee di trasparenza e personalizzazione”.

La sfida di Sam è divertente e coraggiosa, oltre che consapevolmente utopistica. Sam sa bene che non esiste un’alternativa “aperta” a qualunque cosa, ma il punto di interesse del progetto sta proprio qui: nell’intenzione di mettere alla prova dei fatti della vita quotidiana, al di là di tante parole, i concetti di open source e di consumo consapevole, per vagliarne l’applicabilità a 360° e su larga scala. Una provocazione, insomma, alla quale – ancora una volta – molti settori da sempre abituati a “dormire sugli allori” farebbero bene, quanto meno, a prestare orecchio. A partire dal budget di partenza: 7.000 dollari circa… ovviamente raccolti in crowdfunding!

Per seguire l’impresa di Sam, questo è il suo Twitter e questo il sito ufficiale del progettocon tutti gli aggiornamenti. Che dite: ce la farà?