Wiki: Collaborative Design

Management Wiki: Collaborative Design

Per l’impresa, fare collaborative design vuol dire ripensare la propria filiera in un’ottica di ecosistema allargato, che scavalchi i silos aziendali all’interno e che si apra al contributo di altri attori all’esterno, per poter così progettare esperienze più estese ed integrate per il cliente finale.

sintesi

Curiosità: l’enciclopedia libera Wikipedia reindirizza la ricerca della voce specifica “Collaborative Design” a quella generica di “Collaboration”.

Ricercandone invece la versione contratta di “Co-Design”, la definizione che se ne ricava è di uno “sviluppo del pensiero sistemico” secondo il quale “ogni processo di design deve tenere in considerazione i differenti valori e le differenti prospettive delle persone”.

Il co-design, in questo senso, si distingue dal cosiddetto Participatory Design di estrazione scandinava nel porre sullo stesso piano tutti gli stakeholders del progetto, senza gerarchie a priori: a guidare il processo è, cioè, l’intelligenza collettiva (di una crowd nel macro come di un gruppo di lavoro nel micro), mentre idee e strumenti del design concorrono a crearne il perimetro di senso e a dargli forma e concretezza.

Condivisione creativa, visione sistemica, fuochi di sperimentazione: il design collaborativo (e della collaborazione) può davvero cambiare le nostre imprese?