UFO. Unidentified Future Organizations Siamo noi i veri alieni UFO: Internet of Bodies
Macchine e umani si fonderanno? Le relazioni tra transumanesimo e futuro del lavoro.
Pensiamo sempre che le macchine ci sostituiranno al lavoro, ma non pensiamo mai che le macchine pensanti ci faranno lavorare come macchine. Eppure non solo è possibile ma è assai probabile che ciò accada. Della pandemia mi interessano, come futurologo, solo le conseguenze e una di queste è l’automazione degli esseri umani (eterodiretti e non autodiretti). Vedete, per il nuovo materialismo transumanista l’essere umano esiste solo come corpo biologico da monitorare, plasmare, controllare o forse esaltare (secondo la Silicon Valley, affascinata dalla fusione macchina-uomo).
Lavoratore transumanista cercasi
L’essere non è più di questo tempo (con buona pace di Heidegger) ed essere lavoratori pensanti autonomi non sarà affatto scontato in futuro. Comunque l’idea di creare androidi-superuomini, e scartare gli umani ordinari, non è certo nuova ed è ampiamente “documentata” nei libri di fantascienza, come quelli dei fratelli russi Strugatsky che molti anni addietro narravano che la transumanità è il prossimo passo logico dell’evoluzione che, inevitabilmente, risulterà in creature immortali, connesse ai computer e incredibilmente intelligenti. I transumani erediteranno la Terra, mentre agli umani ordinari sarà permesso di vivere le loro vite naturali e poi estinguersi. Fantascienza certo, ma che ora diventa scienza o meglio pensiero dominante. In Shaping the Future of the Fourth Industrial Revolution, si afferma che il futuro metterà alla prova la nostra comprensione di cosa significhi essere umani, sia da un punto di vista biologico che sociale. Diventeremo più capaci di manipolare i nostri geni e quelli dei nostri figli. Un’intera sezione di questo libro è dedicata al tema “Alterare l’Essere Umano”. Qui si accenna alla “capacità delle nuove tecnologie di diventare letteralmente parte di noi” e si invoca un futuro cyborg che coinvolge “curiosi mix di vita digitale e analogica che ridefiniranno la nostra stessa natura” e ovviamente la stessa natura dell’organizzazione del lavoro.
Il futuro metterà alla prova la nostra comprensione di cosa significhi essere umani, sia da un punto di vista biologico che sociale
Da Internet of Things a Internet of Bodies
E mentre la FDA approva e dà il via alla Synchron (che batte sul tempo la Neuralink di Musk) al primo studio clinico negli Stati Uniti per impiantare chip cerebrali negli esseri umani tutto ormai appare chiaro. Da IoT si passa a IoB. Il futuro adesso è addosso. Sulla pelle, sotto la pelle, dentro il corpo. Stiamo, festosamente, entrando nell’era dell’In- ternet dei corpi con una serie di dispositivi che possono essere impiantati, ingeriti o indossati. Il tutto compatibile con la nostra “biologia”.
Convergenze dunque. Microchip attivi impiantabili che rompono ogni barriera del nostro corpo, tatuaggi intelligenti, nanobot e modem corticali per collegare il nostro cervello alla realtà virtuale, dispositivi incorporati nei nostri corpi per monitorare dati sanitari o biometrici. Umani “aumentati e connessi”con possibile (why not?) hacking dei nostri dati più intimi. Si profila all’orizzonte un’organizzazione del lavoro che legge ogni impulso ed emozione del proprio dipendente per valutare e correggere il comportamento. Ovvio, per il bene dell’azienda. Alla fine IoT e IoB saranno fusi in unico grande sistema, o grande fratello connesso, che tutto vede e controlla. Dovremo forse vivere come nell’opera prima di George Lucas: L’uomo che fuggì dal futuro. Ma, appunto, abbiamo una chance: la fuga. Se volete essere alieni dalle alienazioni che ci attendono allora diventate extralavoratori liberi.