Auto-organizzazione: quando, come e dove

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Quale possibile senso per l’auto-organizzazione in Impresa? Presupposto: troppo management = poca innovazione l’eccesso di pianificazione preclude a priori la percorribilità di strade ancora inesplorate l’auto-organizzazione dà invece libertà di esprimersi, anche sbagliando Questo funziona sicuramente sui grandi numeri (per esempio sul Web: Wikipedia) ma quando, come e dove ce lo si può “permettere” nel […]

Quale possibile senso per l’auto-organizzazione in Impresa?

Presupposto: troppo management = poca innovazione

  • l’eccesso di pianificazione preclude a priori la percorribilità di strade ancora inesplorate
  • l’auto-organizzazione dà invece libertà di esprimersi, anche sbagliando

Questo funziona sicuramente sui grandi numeri (per esempio sul Web: Wikipedia) ma quando, come e dove ce lo si può “permettere” nel quotidiano dell’Impresa?

  1. In aree limitate, entro confini di sperimentazione
  2. Quando occorrono soluzioni rapide, in sostituzione dei tradizionali processi aziendali (velocità di cambiamento)
  3. Solo se si può contare su una vision condivisa, su valori sedimentati, su una cultura aziendale forte: quando il “dove” si vuole andare è stabilito, il “come” è libero, e l’auto-organizzazione non rischia di essere caotica
  4. In ottica di empowerment: nuovo stile di management fondato sulla responsabilizzazione. In questo modo, le persone esprimono valore e talento, non solo nel problem-solving ma anche al di fuori del proprio ruolo (le eccedenze cognitive diventano proprietà emergente del WE)
  5. Su 2 possibili fasi:
    1. generazione di idee creative in gruppi contenuti
    2. implementazione selettiva su larga scala

L’auto-organizzazione funziona più nella fase 1 che nella 2.

  1. Nella valorizzazione dei momenti informali: sviluppare la serendipity?
  2. Attraverso l’agevolazione concessa dalle infrastrutture tecnologiche: portare in Impresa una cultura del feedback positivo come fonte di connessioni e non più solo negativo
  3. Come strumento di gestione della complessità: di fronte a problemi complessi, il tempo richiesto dai classici processi “razionali” è eccessivo (il problema, nel frattempo, è già cambiato) e l’iper-semplificazione riduce il valore (induce a escludere ciò che non si comprende)

MA tutto questo richiede CORAGGIO!