Generazioni: a chi passeremo il testimone?

Management Generazioni: a chi passeremo il testimone?

Le differenze generazionali sono un capitale importante da sfruttare all’interno delle imprese.

sintesi

Come nei più classici spazi cartesiani a tre assi, anche l’Impresa contemporanea si sviluppa secondo le dimensioni X, Y e Z. X, Y e Z come le lettere che identificano le ultime tre generazioni che, con le loro diversità e i loro punti di contatto, costituiscono l’avvenire di ogni business, rappresentano coloro che guideranno l’evoluzione del sistema aziendale. È però necessario mettere a fuoco le complessità di ciascuna generazione e chiedersi ad esempio se in azienda ci si occupi abbastanza di disegnare strategie per gestire al meglio l’integrazione tra vita privata e vita lavorativa e per valorizzare le differenze generazionali, di genere, etnia, abilità, e orientamento sessuale, temi a cui le nuove generazioni sono sempre più sensibili. Ogni generazione ha percezioni diverse rispetto a questi universi; compito dell’Impresa è mettere in grado i propri dipendenti di sfruttare il differenziale empirico come opportunità. Caratterizziamo brevemente le porzioni di popolazione delle quali ci stiamo occupando: la Generazione X è quella del passaggio tra il vecchio e nuovo millennio, figlia di genitori orientati alla realizzazione dei propri obiettivi, temprata da trasformazioni culturali e grosse battaglie sociali. Questi sono i nuovi manager assetati di collaborazione, dove la relazione si costruisce direttamente, non virtualmente; la Generazione Y, nata con l’UE, è la generazione che al momento paga di più le conseguenze della crisi; la Generazione Z è costituita da persone cresciute con le nuove tecnologie, che con Internet incontrano amici, si fidanzano e si lasciano. Ad oggi i membri della Generazione X rappresentano la parte decisionale dell’azienda, quella che ha verticalizzato la propria carriera, specializzandosi e arrivando a ricoprire dei ruoli manageriali; una generazione che vuole collaborare per supportare ed essere supportata. Sia per formazione, sia per educazione, la Gen X sviluppava competenze sui libri a scuola e sul campo, puntando sullo spirito di sacrificio e sull’abilità nel decision making, incontrando qualche difficoltà nella creazione di interconnessioni culturali (l’era del militare per i maschietti; il primo distacco dalla mamma; un’epoca nella quale il rapporto genitoriale era più autoritario). Le fonti d’informazione erano libri, giornali e TV. Non c’era ambiguità nei messaggi, era più facile crearsi un’opinione basata su una realtà documentata e arrivare a conclusioni in modo autonomo grazie a un confronto con fonti autorevoli. Diversamente le fonti di informazione delle generazioni successive sono i nuovi media che ricoprono gli user di messaggi che si annullano l’uno con l’altro. I fatti si trasformano in opinioni e le scelte sono necessariamente caratterizzate da termini temporali di breve durata, vista l’instabilità dei fatti sulle quali si basano. Il mondo, per i ragazzi di queste generazioni è caratterizzato da una crisi economica che li ha resi precari nei rapporti lavorativi. D’altra parte la Generazione Y sembra aver interiorizzato questa situazione. I loro CV presentano una sezione ‘esperienze lavorative’ sempre più sovrapponibile a quella ‘interessi personali’, caratteristica positiva in termini di autorealizzazione ma che evidenzia spesso una propensione all’inseguimento, da un’azienda all’altra, delle propri passioni, senza un piano strategico per lo sviluppo di carriera in un’Impresa (o anche solo in un’area) specifica. Sembra quindi più difficile, ad oggi, poter identificare figure di decision maker all’interno di questa porzione di popolazione aziendale. Va detto però che questo approccio orizzontale porta anche interdisciplinarietà e inclinazione all’inclusione, e ciò rappresenta la trasformazione che dobbiamo nutrire per creare dialogo e favorire la costruzione di una cultura d’Impresa in cui il successo sia fondato sul talento. Appare quindi necessaria una stretta collaborazione tra le dimensioni generazionali dell’universo Impresa, per far sì che queste contribuiscano con le proprie qualità al processo di creazione di valore e, soprattutto, in modo tale che ciascuna si alimenti delle differenze altrui, apprenda nuove abilità, scopra nuovi confini. Perché se questo non accadrà, i manager di oggi a chi passeranno il testimone?   Per leggere altri articoli del Quaderno #11, clicca qui per scaricarlo.

Weconomy book

  •  Thinking, connecting, cooperating, collaborating, swarming, empowering, democratizing, sharing: il futuro è già cambiato. 19032

    Thinking, connecting, cooperating, collaborating, swarming, empowering, democratizing, sharing: il futuro è già cambiato.

    Il primo mattone che ha dato il via al progetto Weconomy. Weconomy, L’economia riparte dal noi esplora i paradigmi e le opportunità dell’economia del Noi: più aperta, più partecipativa, più trasparente fatta di condivisione, reputazione e collaborazione. Grazie al mash-up di contributi internazionali e alla partecipazione di oltre 40 co-autori, Weconomy Book è un serbatoio di energia, pensieri, teorie, storie, pratiche e strumenti che ruotano attorno al tema del talento collettivo. Un incubatore informale e aperto al contributo di tutti, per immaginare, creare e continuare ad innovare il futuro dell’economia.

Magazine

  • Una visione completamente diversa

    Una visione completamente diversa

    Le comunità trasformative sono organismi viventi situati in spazi ibridi. Sono multidimensionali e porose, sempre in movimento e attraversate da esperienze che attivano scambi e generano azioni trasformative. È mettendo al centro queste comunità, oltre agli individui che le abitano, che possiamo affrontare le grandi sfide del presente e del futuro, generando impatti positivi.

  • UFO. Unidentified Future Organizations

    UFO. Unidentified Future Organizations

    Le organizzazioni sono diventate UFO: oggetti non identificati in trasformazione. Oggi abbiamo la possibilità di immaginare un futuro desiderabile per questo nuovo tipo di imprese, ibride distribuite. A partire dal nuovo ecosistema di relazioni e dai legami significativi tra persone, territori e comunità.

  • Trash. Sconfiggiamo la vendita-spazzatura

    Trash. Sconfiggiamo la vendita-spazzatura

    In questo Quaderno indaghiamo le origini del trash. Che, per noi, nascono da quella vendita che non risolve problemi reali e concreti. L'antidoto è una vendita circolare e infinita, che trae il massimo vantaggio moltiplicando i punti di contatto con il Cliente, coinvolgendolo e generando una visione condivisa tra persone e organizzazioni.

  • Kill Skill: un non catalogo di competenze

    Kill Skill: un non catalogo di competenze

    Non esistono skill “a prova di futuro”. Perché, quando parliamo di abilità e competenze, in realtà parliamo di sviluppo delle persone.

    In questo Quaderno abbiamo affrontato il tema delle skill dal punto di vista sistemico, per esplorare ciò che ispira e motiva a imparare, a praticare nuovi comportamenti e innesca percorsi evolutivi che connettono persone e organizzazioni.

  • Robot: l'automazione è collaborativa?

    Robot: l'automazione è collaborativa?

    R come Robot - Quali sono le possibili relazioni tra umani e tecnologia? Il tema è esplorato indagando in due sezioni le trasformazioni a livello sociale e aziendale. Una sezione dedicata alla mostra Posthuman (svoltasi durante la MDW 2017) conclude il quaderno. L'obiettivo di questo numero è quello di fornire spunti, quello di avviare un dialogo, di stimolare un'ulteriore esplorazione di diversi punti di vista.

  • Quid novi? Generazioni che collaborano

    Quid novi? Generazioni che collaborano

    Q come Quid Novi – Generazioni che collaborano. Il quaderno numero 11 di Weconomy si concentra sulla condivisione di luoghi, tempi e spazi da parte di diverse generazioni con mindset differenti e sulle trasformazioni che questa convivenza implica. Autori dalle età, competenze e mestieri diversi, per assicurare un punto di vista molteplice. Perché la collaborazione tra generazioni è un’opportunità.

  • POP Collaboration: Point Of Presence

    POP Collaboration: Point Of Presence

    P come P.O.P. Collaboration. Il decimo quaderno descrive lo spettro di significati assunti dall’io nei processi di collaborazione. 12 autori dai background diversi si interrogano sul ruolo dell’individuo che si riprogramma e si trasforma (Hyperself) e che collabora in maniera diffusa e spontanea, essendo consapevole del ruolo degli altri io coinvolti (Integrated Self). L’io come particella fondamentale della collaborazione.

  • Oops, Or, Ok: il paradosso della scelta continua

    Oops, Or, Ok: il paradosso della scelta continua

    O come OOPS, OR, OK. Il Quaderno 9 indaga il paradosso della scelta continua: tra i 14 autori che esplorano le tematiche legate al “prendere decisioni”, troviamo dall'astronauta, al medico, dal designer al community manager, tutte persone che lavorano in contesti in forte trasformazione. Perché di fronte alla scelta e alle opzioni, l’unica scelta veramente sbagliata è non scegliere.

  • Ne(x)twork: flow, amplified identity, common environment

    Ne(x)twork: flow, amplified identity, common environment

    N come Ne(x)twork, neologismo che gioca sulle parole next, work e network. Il Quaderno 8 è dedicato al futuro del lavoro e alla necessità che questo sia connesso e condiviso in modo continuo. Una condivisione che porta alla creazione del Flow (Flusso) che l’Impresa collaborativa ha il bisogno di saper dirigere, coordinare, stimolare ed eventualmente modificare in itinere.

  • Management: Cross, Self, Content

    Management: Cross, Self, Content

    M come Management. Il settimo Quaderno esplora le mutevoli dinamiche e i cambiamenti che riguardano il mondo del Management: un racconto in tre atti di come intrecci tra universi diversi (Cross), propensione all’auto-organizzazione coordinata (SELF) e valorizzazione dei contenuti sull’offerta (Content) rappresentino le tre diverse dimensioni nelle quali l’Impresa collaborativa si sviluppa.

  • Local: Talent, Community, Making

    Local: Talent, Community, Making

    L di Local.Un’occasione per riflettere e agire sulla (e dalla) dimensione collaborativa come combinazione di Talent, Community e Making. Con inserto dedicato alla quarta dimensione del Tempo con Timescapes.

  • Info, Indie, Inter: L’Innovazione rinnovata

    Info, Indie, Inter: L’Innovazione rinnovata

    I come innovazione, che è prima di tutto unaa questione di valori (e di valore). E innovare il contenuto (Info), innovare l’attitudine (Indie), innovare la relazione (Inter) sono le tre possibili scelte di valore per le Imprese.

  • HR: Human (R)evolution

    HR: Human (R)evolution

    La “Rivoluzione dell’Impresa” che mette la persona al centro del suo futuro. Una rivoluzione che trasforma la Persona umana da risorsa ad “atleta, acrobata, artigiano”.

  • Empowerment, Feedback, Gamification: c’era una volta il Retail

    Empowerment, Feedback, Gamification: c’era una volta il Retail

    C’è e soprattutto ci sarà ancora? Se ne parla in questo terzo Quaderno attraverso 3 parole chiave: Empowerment, Feedback, Gamification, aspetti fondamentali del retail collaborativo.

  • Design: (Re)shaping Business

    Design: (Re)shaping Business

    D come Design: aperto, social e collaborativo, a disposizione dell’Impresa per (ri)dare forma al business. Un quaderno che raccoglie e sviluppa spunti e contributi emersi durante l’evento Making Together.

  • Auto, Beta, CO: (Ri)scrivere il Futuro

    Auto, Beta, CO: (Ri)scrivere il Futuro

    Il quaderno dedicato alle prime lettere dell’alfabeto per l’Impresa collaborativa: A come Auto, B come Beta, C come Co. Perché la collaborazione è sì una necessità, ma funziona solo se c’è uno scopo e un senso condiviso.