La persona e i suoi talenti

People La persona e i suoi talenti

Viaggio nell'etimo di una parola-chiave per riflettere sul concetto di "talento".

sintesi

Attraverso un viaggio nell’etimo, nella storia della parola, vorrei proporre di riflettere sul concetto di “talento”, sottolineando tre punti di attenzione. Il primo è che non esistono talenti intesi come entità astratte. Esistono persone dotate di talenti. Il secondo è questo: ognuno di noi ha più talenti, per lo più “sotterrati”, talenti per lo più negati a noi stessi, a causa di un eccesso di umiltà, a causa della pigrizia, della scarsa attenzione che noi stessi vi dedichiamo, a causa del disinteresse degli altri. Il terzo punto completa e precisa il secondo: se ci concentriamo su un solo talento finiamo per guardare al talento più facilmente visibile, più superficialmente evidente. Quasi mai è il più ricco e il più importante. Talento, dal greco tàlanton: inclinazione del piatto della bilancia per effetto di un peso. Il peso è d’oro o d’argento. L’unità di misura esprime il valore di ciò che sta sull’altro piatto. Di qui il latino talentum: piatto della “bilancia”, “peso”, “somma di denaro”. La stessa metafora sta alla base della parabola evangelica. Un uomo, “partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì”. Si sa come andò a finire: al ritorno del padrone, chi aveva avuto in consegna cinque talenti, ne aveva guadagnati altrettanti. E così chi ne aveva avuti due. Chi invece ne aveva avuto uno, per paura l’aveva nascosto sottoterra – e incorrerà per questo nelle ire del padrone (Matteo 25, 15-30). Nel Medio Evo il talentum è sopratutto “desiderio”, “volontà”. Un secondo senso, “attitudine naturale o acquisita”, si manifesta sporadicamente in Italia e Francia, fino ad affermarsi durante il Rinascimento. Resta comunque una parola strana, ambigua, tanto che Galileo, considerandola compromessa da un rinvio alla magia e all’animismo, si rifiutava di usarla, sostituendola con altra parola, in apparenza di senso lontanissimo: momento. Ma guardiamo bene: mentre il talento è alla fin fine astrazione indimostrabile – dipende dallo strumento di misura, dalla metrica di rilevazione adottata – il momento (contrazione di movimentum) è privo di vaghezza: è capacità, valore che si manifesta qui ed ora. Arriviamo così al punto chiave: il talento è capacità, attitudine, valore, desiderio, volontà della persona. Ma nessuno, in nessuna lingua, fino ad anni recenti, si sogna nemmeno di definire un talento la persona. L’Oxford English Dictionary (1933) si limita ad accennare: “rarely, as a singular, a person of talent”. Ma quando poi si tratta di dirci quali persone possano essere definite talenti, il lessicografo non riesce a portarci che due meschini esempi: lo scommettitore sull’ippica più clever, la donna “judged according to attractiveness and sexual promise”. Si deve arrivare alla letteratura manageriale per vedere il talento inteso non più come originale attributo della persona, ma invece come speciale classe di persone. Purtroppo, infatti, vediamo selezionati come talenti persone che hanno compiuto i percorsi di studi più rispondenti allo standard; le persone che di sé mostrano solo le abilità e le capacità previste da un qualche modello. A ben guardare, queste persone – per timore, o per comodità, come uno dei servi di quel padrone – hanno sotterrato la propria diversità, i propri distintivi, originali talenti. Riflessione tratta da: Nuove parole del manager. 113 voci per capire l’azienda, Guerini e Associati, 2012

Weconomy book

  •  Thinking, connecting, cooperating, collaborating, swarming, empowering, democratizing, sharing: il futuro è già cambiato. 19045

    Thinking, connecting, cooperating, collaborating, swarming, empowering, democratizing, sharing: il futuro è già cambiato.

    Il primo mattone che ha dato il via al progetto Weconomy. Weconomy, L’economia riparte dal noi esplora i paradigmi e le opportunità dell’economia del Noi: più aperta, più partecipativa, più trasparente fatta di condivisione, reputazione e collaborazione. Grazie al mash-up di contributi internazionali e alla partecipazione di oltre 40 co-autori, Weconomy Book è un serbatoio di energia, pensieri, teorie, storie, pratiche e strumenti che ruotano attorno al tema del talento collettivo. Un incubatore informale e aperto al contributo di tutti, per immaginare, creare e continuare ad innovare il futuro dell’economia.

Magazine

  • Una visione completamente diversa

    Una visione completamente diversa

    Le comunità trasformative sono organismi viventi situati in spazi ibridi. Sono multidimensionali e porose, sempre in movimento e attraversate da esperienze che attivano scambi e generano azioni trasformative. È mettendo al centro queste comunità, oltre agli individui che le abitano, che possiamo affrontare le grandi sfide del presente e del futuro, generando impatti positivi.

  • UFO. Unidentified Future Organizations

    UFO. Unidentified Future Organizations

    Le organizzazioni sono diventate UFO: oggetti non identificati in trasformazione. Oggi abbiamo la possibilità di immaginare un futuro desiderabile per questo nuovo tipo di imprese, ibride distribuite. A partire dal nuovo ecosistema di relazioni e dai legami significativi tra persone, territori e comunità.

  • Trash. Sconfiggiamo la vendita-spazzatura

    Trash. Sconfiggiamo la vendita-spazzatura

    In questo Quaderno indaghiamo le origini del trash. Che, per noi, nascono da quella vendita che non risolve problemi reali e concreti. L'antidoto è una vendita circolare e infinita, che trae il massimo vantaggio moltiplicando i punti di contatto con il Cliente, coinvolgendolo e generando una visione condivisa tra persone e organizzazioni.

  • Kill Skill: un non catalogo di competenze

    Kill Skill: un non catalogo di competenze

    Non esistono skill “a prova di futuro”. Perché, quando parliamo di abilità e competenze, in realtà parliamo di sviluppo delle persone.

    In questo Quaderno abbiamo affrontato il tema delle skill dal punto di vista sistemico, per esplorare ciò che ispira e motiva a imparare, a praticare nuovi comportamenti e innesca percorsi evolutivi che connettono persone e organizzazioni.

  • Robot: l'automazione è collaborativa?

    Robot: l'automazione è collaborativa?

    R come Robot - Quali sono le possibili relazioni tra umani e tecnologia? Il tema è esplorato indagando in due sezioni le trasformazioni a livello sociale e aziendale. Una sezione dedicata alla mostra Posthuman (svoltasi durante la MDW 2017) conclude il quaderno. L'obiettivo di questo numero è quello di fornire spunti, quello di avviare un dialogo, di stimolare un'ulteriore esplorazione di diversi punti di vista.

  • Quid novi? Generazioni che collaborano

    Quid novi? Generazioni che collaborano

    Q come Quid Novi – Generazioni che collaborano. Il quaderno numero 11 di Weconomy si concentra sulla condivisione di luoghi, tempi e spazi da parte di diverse generazioni con mindset differenti e sulle trasformazioni che questa convivenza implica. Autori dalle età, competenze e mestieri diversi, per assicurare un punto di vista molteplice. Perché la collaborazione tra generazioni è un’opportunità.

  • POP Collaboration: Point Of Presence

    POP Collaboration: Point Of Presence

    P come P.O.P. Collaboration. Il decimo quaderno descrive lo spettro di significati assunti dall’io nei processi di collaborazione. 12 autori dai background diversi si interrogano sul ruolo dell’individuo che si riprogramma e si trasforma (Hyperself) e che collabora in maniera diffusa e spontanea, essendo consapevole del ruolo degli altri io coinvolti (Integrated Self). L’io come particella fondamentale della collaborazione.

  • Oops, Or, Ok: il paradosso della scelta continua

    Oops, Or, Ok: il paradosso della scelta continua

    O come OOPS, OR, OK. Il Quaderno 9 indaga il paradosso della scelta continua: tra i 14 autori che esplorano le tematiche legate al “prendere decisioni”, troviamo dall'astronauta, al medico, dal designer al community manager, tutte persone che lavorano in contesti in forte trasformazione. Perché di fronte alla scelta e alle opzioni, l’unica scelta veramente sbagliata è non scegliere.

  • Ne(x)twork: flow, amplified identity, common environment

    Ne(x)twork: flow, amplified identity, common environment

    N come Ne(x)twork, neologismo che gioca sulle parole next, work e network. Il Quaderno 8 è dedicato al futuro del lavoro e alla necessità che questo sia connesso e condiviso in modo continuo. Una condivisione che porta alla creazione del Flow (Flusso) che l’Impresa collaborativa ha il bisogno di saper dirigere, coordinare, stimolare ed eventualmente modificare in itinere.

  • Management: Cross, Self, Content

    Management: Cross, Self, Content

    M come Management. Il settimo Quaderno esplora le mutevoli dinamiche e i cambiamenti che riguardano il mondo del Management: un racconto in tre atti di come intrecci tra universi diversi (Cross), propensione all’auto-organizzazione coordinata (SELF) e valorizzazione dei contenuti sull’offerta (Content) rappresentino le tre diverse dimensioni nelle quali l’Impresa collaborativa si sviluppa.

  • Local: Talent, Community, Making

    Local: Talent, Community, Making

    L di Local.Un’occasione per riflettere e agire sulla (e dalla) dimensione collaborativa come combinazione di Talent, Community e Making. Con inserto dedicato alla quarta dimensione del Tempo con Timescapes.

  • Info, Indie, Inter: L’Innovazione rinnovata

    Info, Indie, Inter: L’Innovazione rinnovata

    I come innovazione, che è prima di tutto unaa questione di valori (e di valore). E innovare il contenuto (Info), innovare l’attitudine (Indie), innovare la relazione (Inter) sono le tre possibili scelte di valore per le Imprese.

  • HR: Human (R)evolution

    HR: Human (R)evolution

    La “Rivoluzione dell’Impresa” che mette la persona al centro del suo futuro. Una rivoluzione che trasforma la Persona umana da risorsa ad “atleta, acrobata, artigiano”.

  • Empowerment, Feedback, Gamification: c’era una volta il Retail

    Empowerment, Feedback, Gamification: c’era una volta il Retail

    C’è e soprattutto ci sarà ancora? Se ne parla in questo terzo Quaderno attraverso 3 parole chiave: Empowerment, Feedback, Gamification, aspetti fondamentali del retail collaborativo.

  • Design: (Re)shaping Business

    Design: (Re)shaping Business

    D come Design: aperto, social e collaborativo, a disposizione dell’Impresa per (ri)dare forma al business. Un quaderno che raccoglie e sviluppa spunti e contributi emersi durante l’evento Making Together.

  • Auto, Beta, CO: (Ri)scrivere il Futuro

    Auto, Beta, CO: (Ri)scrivere il Futuro

    Il quaderno dedicato alle prime lettere dell’alfabeto per l’Impresa collaborativa: A come Auto, B come Beta, C come Co. Perché la collaborazione è sì una necessità, ma funziona solo se c’è uno scopo e un senso condiviso.