Il flusso come guida collaborativa

Management Il flusso come guida collaborativa

Cosa vuol dire per un’impresa attivare un “flow” al suo interno? Consentirle il passaggio da organizzazione a organismo

sintesi

Sempre di più come Clienti cerchiamo significati non solo nei prodotti e nei servizi che compriamo, ma anche e soprattutto nei brand che scegliamo.

Per questo è vitale per le imprese essere ed essere riconosciute come organismi portatori di un’identità fortegeneratori di storie di cui i Clienti vogliono far parte.

In questo contesto l’attivazione di “flow” permette all’impresa di fare quel passaggio da organizzazione a organismo indispensabile per progettare le risposte ai “need”, ai bisogni emergenti dei propri Clienti e dell’impresa stessa, in coerenza con la propria identità.

Un flusso ben progettato si differenzia da un processo aziendale, in fase iniziale, per la definizione di un obiettivo basato sui “perché” e questo arricchisce il “flow” di un principio vivente: quello del senso condiviso. In una fase avanzata il flusso si differenzia per la modalità di coinvolgimento e il livello di collaborazione delle persone che lo animano, per la consapevolezza che ogni azione dei singoli mette in gioco una “posta” che è globale.

Progettare il “flow” è fondamentale ogni volta che si vuole lanciare una “call to action” su una nuova sfida da affrontare a livello di impresa, su nuovi prodotti e servizi da raccontare ai propri Clienti, su nuove abilità da allenare. Il “flow” permette di amplificare il messaggio e allo stesso tempo lo arricchisce di contributi, di punti di vista, di esperienze concrete, accompagna la realizzazione della “call to action” attraverso lo sviluppo delle individualità, le amplified identity, che sono parte del flusso.

In un progetto focalizzato, per esempio, sulla riprogettazione della Customer Experience, il Flow permette di creare team trasversali all’interno dell’impresa per cogliere al meglio sia i need dei Clienti sia ciò che il brand vuole comunicare, permette poi di ampliare il coinvolgimento e accompagnare lo sviluppo delle competenze di tutte le figure coinvolte nella relazione con il Cliente perché ogni momento di contatto sia coerente ed efficace con la progettualità sviluppata.

Come generare un “flow”?
Si parte dal disegnare le arterie vitali del flusso individuando con la stakeholder map il nucleo di partenza, il team di progetto in senso stretto, e le logiche di coinvolgimento da attivare nella fasi successive di sviluppo. Poi si passa all’analisi dei “need” e dell’obiettivo iniziale di progetto per strutturare il “why” che guiderà il “flow”, che ne costituirà la linfa vitale.

Infine si definiscono le fasi di realizzazione fatte di metodo, ambienti e contenuti da accompagnare con percorsi formativi per allenare la capacità dei singoli di fare parte del flusso arricchendosi e arricchendolo allo stesso tempo.

Come mantenere vivo il “flow”?
Proprio perché è organico, il flusso deve essere alimentato costantemente e in questo giocano un ruolo fondamentale le persone. Stimolare all’autoformazione, generare autonomia, creare la sensibilità necessaria per cogliere le evoluzioni dei bisogni, progettare e realizzare ambienti, i common environment, che creino il giusto contesto e stimolino le giuste dinamiche di interazione, sono passaggi fondamentali per mantenere vivo il “flow”.

Volete approfondire? Con il “Flow System” è possibile rappresentare visualmente i differenti flussi coinvolti in un progetto. Per saperne di più un click qui.

Weconomy book

  •  Thinking, connecting, cooperating, collaborating, swarming, empowering, democratizing, sharing: il futuro è già cambiato. 19045

    Thinking, connecting, cooperating, collaborating, swarming, empowering, democratizing, sharing: il futuro è già cambiato.

    Il primo mattone che ha dato il via al progetto Weconomy. Weconomy, L’economia riparte dal noi esplora i paradigmi e le opportunità dell’economia del Noi: più aperta, più partecipativa, più trasparente fatta di condivisione, reputazione e collaborazione. Grazie al mash-up di contributi internazionali e alla partecipazione di oltre 40 co-autori, Weconomy Book è un serbatoio di energia, pensieri, teorie, storie, pratiche e strumenti che ruotano attorno al tema del talento collettivo. Un incubatore informale e aperto al contributo di tutti, per immaginare, creare e continuare ad innovare il futuro dell’economia.

Magazine

  • Una visione completamente diversa

    Una visione completamente diversa

    Le comunità trasformative sono organismi viventi situati in spazi ibridi. Sono multidimensionali e porose, sempre in movimento e attraversate da esperienze che attivano scambi e generano azioni trasformative. È mettendo al centro queste comunità, oltre agli individui che le abitano, che possiamo affrontare le grandi sfide del presente e del futuro, generando impatti positivi.

  • UFO. Unidentified Future Organizations

    UFO. Unidentified Future Organizations

    Le organizzazioni sono diventate UFO: oggetti non identificati in trasformazione. Oggi abbiamo la possibilità di immaginare un futuro desiderabile per questo nuovo tipo di imprese, ibride distribuite. A partire dal nuovo ecosistema di relazioni e dai legami significativi tra persone, territori e comunità.

  • Trash. Sconfiggiamo la vendita-spazzatura

    Trash. Sconfiggiamo la vendita-spazzatura

    In questo Quaderno indaghiamo le origini del trash. Che, per noi, nascono da quella vendita che non risolve problemi reali e concreti. L'antidoto è una vendita circolare e infinita, che trae il massimo vantaggio moltiplicando i punti di contatto con il Cliente, coinvolgendolo e generando una visione condivisa tra persone e organizzazioni.

  • Kill Skill: un non catalogo di competenze

    Kill Skill: un non catalogo di competenze

    Non esistono skill “a prova di futuro”. Perché, quando parliamo di abilità e competenze, in realtà parliamo di sviluppo delle persone.

    In questo Quaderno abbiamo affrontato il tema delle skill dal punto di vista sistemico, per esplorare ciò che ispira e motiva a imparare, a praticare nuovi comportamenti e innesca percorsi evolutivi che connettono persone e organizzazioni.

  • Robot: l'automazione è collaborativa?

    Robot: l'automazione è collaborativa?

    R come Robot - Quali sono le possibili relazioni tra umani e tecnologia? Il tema è esplorato indagando in due sezioni le trasformazioni a livello sociale e aziendale. Una sezione dedicata alla mostra Posthuman (svoltasi durante la MDW 2017) conclude il quaderno. L'obiettivo di questo numero è quello di fornire spunti, quello di avviare un dialogo, di stimolare un'ulteriore esplorazione di diversi punti di vista.

  • Quid novi? Generazioni che collaborano

    Quid novi? Generazioni che collaborano

    Q come Quid Novi – Generazioni che collaborano. Il quaderno numero 11 di Weconomy si concentra sulla condivisione di luoghi, tempi e spazi da parte di diverse generazioni con mindset differenti e sulle trasformazioni che questa convivenza implica. Autori dalle età, competenze e mestieri diversi, per assicurare un punto di vista molteplice. Perché la collaborazione tra generazioni è un’opportunità.

  • POP Collaboration: Point Of Presence

    POP Collaboration: Point Of Presence

    P come P.O.P. Collaboration. Il decimo quaderno descrive lo spettro di significati assunti dall’io nei processi di collaborazione. 12 autori dai background diversi si interrogano sul ruolo dell’individuo che si riprogramma e si trasforma (Hyperself) e che collabora in maniera diffusa e spontanea, essendo consapevole del ruolo degli altri io coinvolti (Integrated Self). L’io come particella fondamentale della collaborazione.

  • Oops, Or, Ok: il paradosso della scelta continua

    Oops, Or, Ok: il paradosso della scelta continua

    O come OOPS, OR, OK. Il Quaderno 9 indaga il paradosso della scelta continua: tra i 14 autori che esplorano le tematiche legate al “prendere decisioni”, troviamo dall'astronauta, al medico, dal designer al community manager, tutte persone che lavorano in contesti in forte trasformazione. Perché di fronte alla scelta e alle opzioni, l’unica scelta veramente sbagliata è non scegliere.

  • Ne(x)twork: flow, amplified identity, common environment

    Ne(x)twork: flow, amplified identity, common environment

    N come Ne(x)twork, neologismo che gioca sulle parole next, work e network. Il Quaderno 8 è dedicato al futuro del lavoro e alla necessità che questo sia connesso e condiviso in modo continuo. Una condivisione che porta alla creazione del Flow (Flusso) che l’Impresa collaborativa ha il bisogno di saper dirigere, coordinare, stimolare ed eventualmente modificare in itinere.

  • Management: Cross, Self, Content

    Management: Cross, Self, Content

    M come Management. Il settimo Quaderno esplora le mutevoli dinamiche e i cambiamenti che riguardano il mondo del Management: un racconto in tre atti di come intrecci tra universi diversi (Cross), propensione all’auto-organizzazione coordinata (SELF) e valorizzazione dei contenuti sull’offerta (Content) rappresentino le tre diverse dimensioni nelle quali l’Impresa collaborativa si sviluppa.

  • Local: Talent, Community, Making

    Local: Talent, Community, Making

    L di Local.Un’occasione per riflettere e agire sulla (e dalla) dimensione collaborativa come combinazione di Talent, Community e Making. Con inserto dedicato alla quarta dimensione del Tempo con Timescapes.

  • Info, Indie, Inter: L’Innovazione rinnovata

    Info, Indie, Inter: L’Innovazione rinnovata

    I come innovazione, che è prima di tutto unaa questione di valori (e di valore). E innovare il contenuto (Info), innovare l’attitudine (Indie), innovare la relazione (Inter) sono le tre possibili scelte di valore per le Imprese.

  • HR: Human (R)evolution

    HR: Human (R)evolution

    La “Rivoluzione dell’Impresa” che mette la persona al centro del suo futuro. Una rivoluzione che trasforma la Persona umana da risorsa ad “atleta, acrobata, artigiano”.

  • Empowerment, Feedback, Gamification: c’era una volta il Retail

    Empowerment, Feedback, Gamification: c’era una volta il Retail

    C’è e soprattutto ci sarà ancora? Se ne parla in questo terzo Quaderno attraverso 3 parole chiave: Empowerment, Feedback, Gamification, aspetti fondamentali del retail collaborativo.

  • Design: (Re)shaping Business

    Design: (Re)shaping Business

    D come Design: aperto, social e collaborativo, a disposizione dell’Impresa per (ri)dare forma al business. Un quaderno che raccoglie e sviluppa spunti e contributi emersi durante l’evento Making Together.

  • Auto, Beta, CO: (Ri)scrivere il Futuro

    Auto, Beta, CO: (Ri)scrivere il Futuro

    Il quaderno dedicato alle prime lettere dell’alfabeto per l’Impresa collaborativa: A come Auto, B come Beta, C come Co. Perché la collaborazione è sì una necessità, ma funziona solo se c’è uno scopo e un senso condiviso.