Com'è fatto un designer?

Design Com'è fatto un designer?

Hard skills a parte, il designer contemporaneo è un mix di straordinarie capabilities, una miniera di risorse preziose per il management d'impresa.

sintesi

Avere visione

Il designer ha un cervello impostato sull’approccio interpretativo del contesto: realtà e mercati imprevedibili e complessi non sono un ostacolo ma un’opportunità plausibile, un constraint creativo.

Ascoltare l’utente

Il designer ha un orecchio sintonizzato sulle persone: è sempre “dalla loro parte”, ne sa captare le esigenze, i sogni e tutto ciò che esse, forse, già percepiscono ma non hanno ancora esplicitato.

L’incontro tra impresa e design: il progetto

È un dato di fatto: l’impresa oggi deve essere abile a vivere il presente avendo la prontezza di adattarsi velocemente al mercato per cogliere nuove opportunità di business. L’approccio del service design è un innesto che, in modalità bottom-up, può accompagnare l’impresa nella sua trasformazione (parziale o totale) grazie alla capacità di pre-vedere e osservare il contesto, intercettare le esigenze e, quindi, progettare strategicamente nuove visioni. Il progetto è proprio il fattor comune tra design e impresa: l’impresa di per sé è un “progetto” (di business, di persone, di attività) e ha la necessità di alimentarsi quotidianamente di innovazioni per generare futuro. Dall’altra parte, il design rappresenta l’essenza del progettare, del “lanciare in avanti, immaginare per il futuro”: azioni che comportano responsabilità verso se stessi, verso l’impresa e verso i Clienti, per portare visione, senso e innovazione a tutto il sistema.

Osservare e pre-vedere

Il designer ha un occhio speciale, in anticipo sui tempi: capace di osservare la realtà “dall’interno” e, al tempo stesso, di distanziare correttamente il proprio sguardo grazie a strumenti di critica sociale, antropologica ed etnografica.

Accelerare la conoscenza

Il designer ha una bocca che parla il linguaggio della condivisione: visualizza le idee in tempo reale, le concretizza e le rende oggetto di collaborazione, fluidificando così la co-creazione all’interno dei team di lavoro.

Visualizzare

Il designer ha una mano che, semplicemente, “fa”: non solo immagina il futuro ma lo costruisce, gli dà una forma, lo rende visibile. Il designer progetta, e usa il progetto come perimetro dell’azione, la propria e quella collettiva.

Costruire senso e consenso

Il designer ha un cuore che batte al ritmo di “invarianze” quali verità e bellezza: per questo è capace di costruire costellazioni di senso e di valore condivise tra tutti gli attori di un (eco)sistema, motivandone l’azione collettiva