Oltre la dicotomia utopia-distopia

Management Oltre la dicotomia utopia-distopia

Qual è  e quale sarà il ruolo dell'HR nel progettare il futuro delle imprese e dei dipendenti che in quelle imprese lavorano?

  • Aziende, cittadini, governi, organizzazioni devono incontrarsi per ridefinire il concetto di “lavoro” e le modalità con cui viene distribuito e retribuito.
  • Si dovrebbe iniziare a pensare a una ristrutturazione dell’offerta formativa e prepararsi così a questo nuovo mondo a venire.
  • Nelle imprese, gli HR hanno un'opportunità incredibile essendo collocati nella singolare posizione all’intersezione tra i modelli di business e le persone che li realizzano, interagendo con la società, il mondo accademico e le istituzioni; nessun altro ruolo ha il solo obiettivo di creare le condizioni per gestire, motivare e coinvolgere le persone.
  • Ciò che si chiede di fare alle divisioni HR è di portata storica e fondamentale:

    - indurre i leader aziendali a mettere la ridefinizione del “contratto sociale” (con i loro dipendenti e la società nel suo insieme) in cima alla loro agenda;

    - coinvolgere i lavoratori nel dialogo sulla loro esperienza lavorativa futura;

    - assumere un ruolo guida nelle consultazioni con l’amministrazione nel definire i cambiamenti organizzativi di più ampio respiro necessari per dare forma e sostegno al nuovo contratto;

    - collaborare con le istituzioni educative alla riforma dell’istruzione al fine di preparare e sviluppare le persone per la nuova realtà che stiamo costruendo.

Non vi è dubbio che le tecnologie digitali stiano determinando una nuova rivoluzione sociale, economica e industriale, che presenta somiglianze e differenze rispetto alle precedenti rivoluzioni di questo tipo: cogliamo opinioni positive e negative, abbiamo sostenitori della prima ora e scettici timorosi, vediamo vincitori e vinti a tutti i livelli. Li abbiamo avuti quando ci ponevamo domande esistenziali nel Rinascimento, quando il motore a vapore portò alla creazione di enormi fabbriche, quando l’elettricità e l’elettronica le hanno poi profondamente cambiate. Questa rivoluzione incide dunque ancora una volta su una delle attività più fondamentali dell’uomo: il “lavoro”. Ciò che facciamo e come lo facciamo ci distingue come esseri umani ed è essenziale per la nostra qualità di vita. La differenza oggi è la velocità alla quale avviene il cambiamento e l’accelerazione esponenziale dello sconvolgimento che provoca.

il cambiamento odierno sta avendo ripercussioni su ampie porzioni della nostra società in tutto il pianeta e sta avvenendo molto più velocemente di quanto le persone riescano ad adattarvisi e persino a comprenderne la natura e le conseguenze.

Dovremmo essere spaventati o felici di fronte a questo cambiamento? “La storia non si ripete, ma spesso fa rima”, diceva Mark Twain. Ciò che abbiamo imparato dal passato è che1:

- L’occupazione può diminuire drasticamente in alcuni settori, ma nuovi posti di lavoro creati altrove assorbono quelli che sono stati eliminati.

- Cambiare lavoro sarà un processo tutt’altro che indolore.

- La tecnologia crea più lavori di quanti ne distrugga, inclusi alcuni che all’inizio non siamo in grado di immaginare.

- La tecnologia aumenta la crescita della produttività, che a sua volta spinge la domanda e crea posti di lavoro.

- Grazie alla tecnologia tutti lavoriamo meno e giochiamo di più.

Per ciascun aspetto della tecnologia digitale emergente è possibile trovare studi che ne elogiano l’impatto positivo sulle nostre vite e ricerche che dipingono scenari funesti per il nostro futuro.

In ogni caso, il cambiamento odierno sta avendo ripercussioni su ampie porzioni della nostra società in tutto il pianeta e sta avvenendo molto più velocemente di quanto le persone riescano ad adattarvisi e persino a comprenderne la natura e le conseguenze. In uno dei suoi ultimi libri, Retrotopia2, il sociologo e filosofo Zygmunt Bauman evidenzia che per la prima volta nell’era moderna il futuro non è più associato al progresso, bensì al regresso. Il nostro impulso utopistico è dirottato verso lo “spazio della memoria collettiva”, “rimodellato a comando” per fornire alle persone un rifugio sicuro dalle loro preoccupazioni e paure.

Aziende, cittadini, governi, organizzazioni devono incontrarsi per ridefinire il concetto di “lavoro” e le modalità con cui viene distribuito e retribuito.

Manchiamo di idee e di una visione per il futuro che guidino le nostre azioni presenti. La sensazione generale a tutti i livelli è che il cambiamento stia avvenendo alla velocità della luce e che nessuno sia seduto al posto di guida. Nessuno sembra essere in grado di fornire la lente attraverso la quale interpretare il nostro presente e il nostro futuro. Finanziamo studi e analisi, indagini e proiezioni, ma non abbiamo ancora iniziato una seria e proficua discussione sulla rivoluzione che stiamo affrontando. Dobbiamo smettere di chiederci “cos’è” e cominciare a pensare a “cosa possiamo farne”, per sfruttare il cambiamento e progettare attivamente la prossima fase della nostra evoluzione. Sono molto pochi oggi i leader, le istituzioni e i movimenti che lo fanno, lasciando sole la stragrande maggioranza delle persone a confrontarsi con questo stravolgimento su larga scala che avanza a velocità sorprendente.

Non si tratta semplicemente di una think tank per menti illustri riunite in una bella location con ottimo cibo e mosse da un generale ottimismo. È necessario rivedere il “contratto sociale” alla base della società occidentale così come la conosciamo. Aziende, cittadini, governi, organizzazioni devono incontrarsi per ridefinire il concetto di “lavoro” e le modalità con cui viene distribuito e retribuito. Per pensare a una ristrutturazione dell’offerta formativa e prepararsi così a questo nuovo mondo a venire.

Gli HR hanno l’opportunità unica di guidare queste discussioni. Nessun’altra funzione all’interno dell’ambiente aziendale si colloca in quella singolare posizione all’intersezione tra i modelli di business e le persone che li realizzano. Nessun altro team interagisce altrettanto profondamente con la società, il mondo accademico e le istituzioni; nessun altro ruolo ha il solo obiettivo di creare le condizioni per gestire, motivare e coinvolgere le persone.

Tutte le altre funzioni osservano la rivoluzione digitale attraverso la lente del proprio ruolo, preoccupandosi delle implicazioni e dell’impatto sui loro obiettivi. Gli HR sono gli unici ad avere il mandato per affrontare il cambiamento ponendo la ridefinizione del lavoro come tale, la relazione tra datori di lavoro, dipendenti, società e il settore educativo al centro dei loro interventi.

Ciò che si chiede di fare alle divisioni HR è di portata storica e fondamentale:

- indurre i leader aziendali a mettere la ridefinizione del “contratto sociale” (con i loro dipendenti e la società nel suo insieme) in cima alla loro agenda;

- coinvolgere i lavoratori nel dialogo sulla loro esperienza lavorativa futura;

- assumere un ruolo guida nelle consultazioni con l’amministrazione nel definire i cambiamenti organizzativi di più ampio respiro necessari per dare forma e sostegno al nuovo contratto;

- collaborare con le istituzioni educative alla riforma dell’istruzione al fine di preparare e sviluppare le persone per la nuova realtà che stiamo costruendo.

I team di HR devono ripensare la struttura e i principi operativi dell’impresa come la conosciamo, devono essi stessi ridefinirsi da zero, chiedendosi per che cosa stia l’“H” in questo nuovo mondo di interazioni uomo-macchina. È il momento di superare la dicotomia paralizzante Utopia-Distopia: come sempre la progettazione del futuro è nelle nostre mani e gli HR sono chiamati a essere il motore e la guida di questa attività. Saremo all’altezza delle aspettative?

 

1. McKinsey Global Institute, Five lessons from history on AI, automation, and employment, Nov 2017.

2. Zygmunt Bauman, Retrotopia, Cambridge, 2017.

Weconomy book

  •  Thinking, connecting, cooperating, collaborating, swarming, empowering, democratizing, sharing: il futuro è già cambiato. 19045

    Thinking, connecting, cooperating, collaborating, swarming, empowering, democratizing, sharing: il futuro è già cambiato.

    Il primo mattone che ha dato il via al progetto Weconomy. Weconomy, L’economia riparte dal noi esplora i paradigmi e le opportunità dell’economia del Noi: più aperta, più partecipativa, più trasparente fatta di condivisione, reputazione e collaborazione. Grazie al mash-up di contributi internazionali e alla partecipazione di oltre 40 co-autori, Weconomy Book è un serbatoio di energia, pensieri, teorie, storie, pratiche e strumenti che ruotano attorno al tema del talento collettivo. Un incubatore informale e aperto al contributo di tutti, per immaginare, creare e continuare ad innovare il futuro dell’economia.

Magazine

  • Una visione completamente diversa

    Una visione completamente diversa

    Le comunità trasformative sono organismi viventi situati in spazi ibridi. Sono multidimensionali e porose, sempre in movimento e attraversate da esperienze che attivano scambi e generano azioni trasformative. È mettendo al centro queste comunità, oltre agli individui che le abitano, che possiamo affrontare le grandi sfide del presente e del futuro, generando impatti positivi.

  • UFO. Unidentified Future Organizations

    UFO. Unidentified Future Organizations

    Le organizzazioni sono diventate UFO: oggetti non identificati in trasformazione. Oggi abbiamo la possibilità di immaginare un futuro desiderabile per questo nuovo tipo di imprese, ibride distribuite. A partire dal nuovo ecosistema di relazioni e dai legami significativi tra persone, territori e comunità.

  • Trash. Sconfiggiamo la vendita-spazzatura

    Trash. Sconfiggiamo la vendita-spazzatura

    In questo Quaderno indaghiamo le origini del trash. Che, per noi, nascono da quella vendita che non risolve problemi reali e concreti. L'antidoto è una vendita circolare e infinita, che trae il massimo vantaggio moltiplicando i punti di contatto con il Cliente, coinvolgendolo e generando una visione condivisa tra persone e organizzazioni.

  • Kill Skill: un non catalogo di competenze

    Kill Skill: un non catalogo di competenze

    Non esistono skill “a prova di futuro”. Perché, quando parliamo di abilità e competenze, in realtà parliamo di sviluppo delle persone.

    In questo Quaderno abbiamo affrontato il tema delle skill dal punto di vista sistemico, per esplorare ciò che ispira e motiva a imparare, a praticare nuovi comportamenti e innesca percorsi evolutivi che connettono persone e organizzazioni.

  • Robot: l'automazione è collaborativa?

    Robot: l'automazione è collaborativa?

    R come Robot - Quali sono le possibili relazioni tra umani e tecnologia? Il tema è esplorato indagando in due sezioni le trasformazioni a livello sociale e aziendale. Una sezione dedicata alla mostra Posthuman (svoltasi durante la MDW 2017) conclude il quaderno. L'obiettivo di questo numero è quello di fornire spunti, quello di avviare un dialogo, di stimolare un'ulteriore esplorazione di diversi punti di vista.

  • Quid novi? Generazioni che collaborano

    Quid novi? Generazioni che collaborano

    Q come Quid Novi – Generazioni che collaborano. Il quaderno numero 11 di Weconomy si concentra sulla condivisione di luoghi, tempi e spazi da parte di diverse generazioni con mindset differenti e sulle trasformazioni che questa convivenza implica. Autori dalle età, competenze e mestieri diversi, per assicurare un punto di vista molteplice. Perché la collaborazione tra generazioni è un’opportunità.

  • POP Collaboration: Point Of Presence

    POP Collaboration: Point Of Presence

    P come P.O.P. Collaboration. Il decimo quaderno descrive lo spettro di significati assunti dall’io nei processi di collaborazione. 12 autori dai background diversi si interrogano sul ruolo dell’individuo che si riprogramma e si trasforma (Hyperself) e che collabora in maniera diffusa e spontanea, essendo consapevole del ruolo degli altri io coinvolti (Integrated Self). L’io come particella fondamentale della collaborazione.

  • Oops, Or, Ok: il paradosso della scelta continua

    Oops, Or, Ok: il paradosso della scelta continua

    O come OOPS, OR, OK. Il Quaderno 9 indaga il paradosso della scelta continua: tra i 14 autori che esplorano le tematiche legate al “prendere decisioni”, troviamo dall'astronauta, al medico, dal designer al community manager, tutte persone che lavorano in contesti in forte trasformazione. Perché di fronte alla scelta e alle opzioni, l’unica scelta veramente sbagliata è non scegliere.

  • Ne(x)twork: flow, amplified identity, common environment

    Ne(x)twork: flow, amplified identity, common environment

    N come Ne(x)twork, neologismo che gioca sulle parole next, work e network. Il Quaderno 8 è dedicato al futuro del lavoro e alla necessità che questo sia connesso e condiviso in modo continuo. Una condivisione che porta alla creazione del Flow (Flusso) che l’Impresa collaborativa ha il bisogno di saper dirigere, coordinare, stimolare ed eventualmente modificare in itinere.

  • Management: Cross, Self, Content

    Management: Cross, Self, Content

    M come Management. Il settimo Quaderno esplora le mutevoli dinamiche e i cambiamenti che riguardano il mondo del Management: un racconto in tre atti di come intrecci tra universi diversi (Cross), propensione all’auto-organizzazione coordinata (SELF) e valorizzazione dei contenuti sull’offerta (Content) rappresentino le tre diverse dimensioni nelle quali l’Impresa collaborativa si sviluppa.

  • Local: Talent, Community, Making

    Local: Talent, Community, Making

    L di Local.Un’occasione per riflettere e agire sulla (e dalla) dimensione collaborativa come combinazione di Talent, Community e Making. Con inserto dedicato alla quarta dimensione del Tempo con Timescapes.

  • Info, Indie, Inter: L’Innovazione rinnovata

    Info, Indie, Inter: L’Innovazione rinnovata

    I come innovazione, che è prima di tutto unaa questione di valori (e di valore). E innovare il contenuto (Info), innovare l’attitudine (Indie), innovare la relazione (Inter) sono le tre possibili scelte di valore per le Imprese.

  • HR: Human (R)evolution

    HR: Human (R)evolution

    La “Rivoluzione dell’Impresa” che mette la persona al centro del suo futuro. Una rivoluzione che trasforma la Persona umana da risorsa ad “atleta, acrobata, artigiano”.

  • Empowerment, Feedback, Gamification: c’era una volta il Retail

    Empowerment, Feedback, Gamification: c’era una volta il Retail

    C’è e soprattutto ci sarà ancora? Se ne parla in questo terzo Quaderno attraverso 3 parole chiave: Empowerment, Feedback, Gamification, aspetti fondamentali del retail collaborativo.

  • Design: (Re)shaping Business

    Design: (Re)shaping Business

    D come Design: aperto, social e collaborativo, a disposizione dell’Impresa per (ri)dare forma al business. Un quaderno che raccoglie e sviluppa spunti e contributi emersi durante l’evento Making Together.

  • Auto, Beta, CO: (Ri)scrivere il Futuro

    Auto, Beta, CO: (Ri)scrivere il Futuro

    Il quaderno dedicato alle prime lettere dell’alfabeto per l’Impresa collaborativa: A come Auto, B come Beta, C come Co. Perché la collaborazione è sì una necessità, ma funziona solo se c’è uno scopo e un senso condiviso.